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Beata Maria Maddalena Martinengo (1687-1737), Gli scritti. Edizione critica, introduzione e note a cura di Franco Fusar Bassini. Prefazione di Guido Sanguineti, vescovo di Brescia. Redazione e indici a cura di Costanzo Cargnoni. Vol. I-II. (Miscellanea di Testi Cappuccini, 3). Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 2006. 22,5 cm., XXXI-1370, 1371-2545 p., 36 tav. a colori. - ISBN 88-88001-40-9 (€ 95,00)

 

MTC-martinengoMargherita Martinengo (Maria Maddalena) nacque a Brescia il 4 ottobre 1687. Di famiglia nobile venne educata nei collegi più prestigiosi della città. A tredici anni votò la sua verginità a Dio. Dopo sofferte contrarietà familiari, diciottenne entró nel monastero delle cappuccine di S. Maria della Neve l'8 sett. 1705, dove rimase per 32 anni fino alla morte. Visse il primo decennio in religione fra angosce interiori, aggravate da ostilità di consorelle e imperspicacia di confessori. Con uno spirito e una pratica penitenziale sovrumana cercava di spegnere l'ardore mistico e l'"insofribile amore" divino che la consumava come un martirio. Il venerdí santo, 11 apr. 1721 sperimentò il "matrimonio mistico". Dal 1723 svolse i diversi uffici del monastero, da quelli più umili (era detta "il facchino del monistero") fino al ministero di badessa, e quando il 21 apr. 1737 vi rinunciò, il suo corpo era ormai sfinito. Sabato, 21 luglio 1737 Maria Maddalena moriva. Nel 1739 il card. Querini fece iniziare il processo, sviluppato negli anni 1757-1759. Il 16 sett. 1761 furono approvati gli scritti e il 5 mag. 1778 Pio VI riconobbe l'eroicità delle virtú. Il 30 luglio 1810 i resti della Martinengo vennnero trasportati dal monastero nella chiesa di Sant'Afra. Il 3 giugno 1900 Leone XIII la dichiarò "beata". Il 28 nov. 1948 i resti della Beata furono traslati nella chiesa del S. Cuore in Brescia e il 26 feb. 1972 nel nuovo monastero delle cappuccine in via Arimanno, 17. Questa è la vicenda biografico-agiografica di Maria Maddalena Martinengo. I secchi dati cronologici (50 anni di vita e un secolo e mezzo di processi canonici fino alla beatificazione) diventano ora luminosi e fecondi. Questa tanto attesa edizione critica di tutti gli scritti della beata, rimasti per lo più nascosti e inediti, permette ora un profondo scandaglio nell'anima della mistica cappuccina bresciana, una delle più grandi mistiche del sec. XVIII, come ebbe a dire don Divo Barsotti all'autore. Essa è il risultato di oltre sessant'anni di lavoro e di tentativi vari. Portata a termine finalmente, in ben trent'anni di studio, da p. Franco Fusar Bassini, cappuccino della provincia di Milano, è stata riorganizzata per la stampa da p. Costanzo Cargnoni. Dopo la segnalazione accurata delle fonti archivistiche e a stampa e una dettagliata introduzione storica e spirituale, questa edizione, in due densi volumi, propone tutti gli scritti, per la maggior parte ancora inediti, della mistica cappuccina bresciana, ossia: la Vita, gli Avertimenti spirituali, le Relazioni ai confessori e direttori spirituali, le Massime spirituali,le Formule dei voti, il Trattato dell'umiltà, i Dialoghi, la Spiegazione delle costituzioni, 202 lettere che compongono l'epistolario superstite della beata, diversi Proponimenti, scritti frammentari miscellanei e le Poesie a lei attribuite. L'autore ha preferito "disporre gli Scritti secondo un ordine non cronologico, ma contenutistico", perché "la questione cronologica necessita di più approfondite ricerche paleografiche, biografiche e contenutistiche". Così per la prima volta l'opera scritta della beata, rimasta sconosciuta e nascosta ai più, è resa disponibile e facilmente accessibile in tutta la sua straordinaria ricchezza che lascia stupiti i lettori e gli intenditori e studiosi della spiritualità e della mistica italiana e offre un campo vergine da scoprire e da gustare nella sua grandezza e profondità. Un aiuto indispensabile per un primo approccio a questa dottrina-esperienza sono gli indici biblico e analitico-tematico che permettono di cogliere le risonanze di un linguaggio che ama il dato astratto e la bellezza letteraria della struttura linguistica. Insomma questa edizione ha molti segreti da rivelare perché nello stesso tempo è un testo di lettura, di lavoro, di preghiera.

 

 

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