Mattia da Salò, Vita, morte e miracoli del beato Felice da Cantalice, a cura di Vincenzo Criscuolo (Bibliotheca ascetico-mystica, 12), Roma 2013. 21 cm, 166 p. ill. (€ 10,00) ISBN 978-88-88001-87-6
L'iniziativa di dare alla stampa, come un agile volumetto, una primissima vita di san Felice da Cantalice, si inserisce molto opportunamente nelle celebrazioni del III centenario della canonizzazione del Frate Deo Gratias, proclamato santo dal papa Clemente XI il 22 maggio 1712. Mattia Bellintani da Salò († 1611) scrisse la Vita di Felice da Cantalice poco dopo la sua beatificazione (1587), probabilmente tra il 1588 e il 1590. Fino a poco tempo fa il testo originale di questa vita, in lingua italiana, si conosceva solo attraverso la traduzione latina che ne fecero i Bollandisti nel 1685. Il merito del curatore, padre Vincenzo Criscuolo, relatore generale della Congregazione delle Cause dei Santi, consiste nell'aver ritrovato il manoscritto originale che si credeva perduto. Il testo del Bellintani è prezioso, perché egli per diversi anni fu testimone della vita del santo, vivendo nello stesso convento romano di San Niccolò de Portiis, detto anche San Bonaventura, vicino alla Fontana di Trevi. L'autore quindi attinge non solo dagli atti del processo di beatificazione, ma anche dalle testimonianze dirette dei frati e dalla propria memoria. L'opuscolo si snoda in 20 brevi capitoli che presentano: l'origine dei cappuccini (cap. 1), le vicende di fra Felice (cap. 2-5), le sue virtù (cap. 6-13), il transito e sepoltura (cap. 14-15), i miracoli in vita (cap. 16) e quelli dopo la morte (cap. 17-20).
Il volumetto contiene anche alcune delle primissime incisioni e grafiche che rappresentano il Santo.