BSC 48

Giovanna Casagrande, Religiosità penitenziale e città al tempo dei comuni. (Bibliotheca seraphico-capuccina, 48). Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 1995. 24 cm., 511 pp., tab. (€ 30,00).

 

BSC-48-2La storiografia sul "Medioevo penitenziale" è ormai consolidata e ben nota. Dagli anni '60 in particolare essa si è intensificata acquistando la dimensione di un vasto settore d'indagine. Gli studi del Meersseman, i convegni sul movimento dei Disciplinati, l'interessamento delle famiglie francescane in merito all'Ordine della Penitenza Terz'Ordine sono ormai pietre miliari di un itinerario di ricerca che ha ampiamente contribuito a far emergere il variegato universo penitenziale d'età medievale. In questo filone di studi – basti ricordare i recenti lavori di Anna Benvenuti Papi, "In castro poenitentiae", Roma 1990; Robert M. Stewart, "De illis qui faciunt poenitentiam", Roma 1991; Mariano D'Alatri, Aetas poenitentialis, Roma 1993 – si inserisce Giovanna Casagrande con questo volume che vuole essere uno sguardo d'insieme aperto su argomenti relativamente ai quali non è facile pervenire a definitive conclusioni. L'A., che da anni e con numerosi saggi lavora attorno a forme e manifestazioni di vita religiosa medievale, ha in questo volume centrato l'attenzione su tre principali fenomeni dell'articolato movimento penitenziale: la reclusione volontaria, l'Ordine della Penitenza-Terz'Ordine (francescano, in particolare), i Disciplinati, nell'intento di evidenziare la possibilità di spazi laicali, di profilare l'evoluzione dei tre fenomeni considerati, di valutare la loro natura e specificità religioso-penitenziale. Nel dinamico contesto comunale sussiste e persiste l'ideale eremitico; esso assume però una dimensione urbanizzata di cui è prova il fenomeno della reclusione volontaria che conserva in sé l'aspirazione alla separazione dal mondo proponendola nel rinnovato quadro cittadino. Penitenti-terziari segnano uno stadio di conciliabilità tra aspirazioni laicali a vita religiosa ed esigenze di un non piú necessario distacco dal mondo (famiglia, proprietà, lavoro). L'Ordine della Penitenza-Terz'Ordine si connota decisamente, a seguito della ufficiale regolarizzazione ed istituzionalizzazione dovuta alla Supra montem di Nicolò IV (1289), come un ampio contenitore di possibilità di vita (in casa propria, in eremi, in comunità). Con reclusi e penitenti-terziari ci si muove nella sfera dei cosiddetti laici-religiosi, ad un orizzonte piú propriamente laicale si approda con il vasto e complesso movimento confraternale, nell'ambito del quale i Disciplinati rappresentano una corrente di forte spessore socio-aggregativo nell'Italia comunale. L'A. si muove tra sguardi, messe a punto e considerazioni di carattere generale, da un lato, e sondaggi ed analisi piú dettagliate, dall'altro, tenendo in conto la portata maggiore o minore della presenza femminile nelle tre manifestazioni di vita penitenziale considerate.

 

 

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