BSC 61

Pietro Maranesi, Nescientes litteras. L'ammonizione della Regola francescana e la questione degli studi nell'Ordine (sec. XIII-XVI) (Biblioteca seraphico-capuccina, 61), Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 2000 (€ 24,00)

 

BSC061Quale era l'"intentio" di Francesco quando nel X capitolo della sua Regola suggerisce al suo Ordine che "non curent nescientes litteras, litteras discere"? L'analisi dell'ammonizione rivela la presenza di una forte ambiguità e complessità sia letteraria che storica, nelle quali si nascondono molto probabilmente delle tensioni ideali nella fraternità minoritica, ancora vivente Francesco, riguardo al ruolo e alla legittimità degli studi nella vocazione minoritica. La lettura dei commenti alla Regola prodotti dall'Ordine minoritico nei suoi nei suoi primi quattro secoli ha costituito l'ampio ambiente nel quale l'A. ha tentato di chiarire la portata del testo ammonitivo. Il breve passaggio di Francesco si rivela una specie di filo rosso dalla cui sequela si è immessi nel grande dibattito minoritico circa la propria identità in rapporto alla fedeltà a Francesco, un piccolo spiraglio letterario attraverso il quale si è gettati nel turbolento, ma anche ricco e stimolante fiume di storia francescana, che, nella presente ricerca, verrà seguito fino all'affermarsi della riforma cappuccina. I numerosi testi esaminati non risolvono la domanda se Francesco con quel testo fosse favorevole o contrario agli studi, ma sembrerebbero offrire una soluzione nella quale si conferma una costitutiva bipolarità dialettica della vocazione francescana: Assisi e Parigi, l'eremo e l'università quali momenti complementari di una stessa idealità.

 

 

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