BSC 88

Alberto Peratoner, Storia dello Studio Teologico "Laurentianum" di Venezia nella strategia della formazione teologica della Provincia Veneta dei Cappuccini, prefazione di Gianluigi Pasquale (Bibliotheca seraphico capuccina, 88), Roma 2009. 24 cm., 272 p. + 16 tav. ISBN 978-88-88001-65-4 (€ 20,00).

 

BSC 088 Laurent VeneziaIl volume presenta la storia dello Studio Teologico Laurentianum dei Cappuccini di Venezia ed esce in occasione dei quarant'anni di affiliazione alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Antonianum di Roma e dei cinquant'anni dell'iscrizione di san Lorenzo da Brindisi, alunno e "lettore" della Provincia Veneta dei Cappuccini, tra i dottori della Chiesa universale. Viene ricostruita l'esistenza dello Studio fin dalla metà del secolo XVI, quando lo si ritrova tra gli Studia Generalia della famiglia cappuccina, con una posizione di primo piano dovuta al ruolo della Provincia nella fase iniziale della riforma cappuccina, con Matteo da Bascio († 1552), morto a Venezia, e Paolo Barbieri da Chioggia († 1531) e all'importanza della Repubblica di Venezia. Si fonda qui il pregio del volume pazientemente e amorevolmente scritto dal prof. dr. Alberto Peratoner. 

La pubblicazione si divide in quattro sezioni. Nella prima si trova un panorama storico degli studi teologici della Provincia Veneta dei Cappuccini. La seconda elenca pressoché tutti i lettori e docenti dalle origini (1558) fino ad oggi, con una breve scheda bio-bibliografica. La terza sezione presenta la mappatura completa di tutti i corsi tenuti presso le due sedi di Venezia e di Villafranca di Verona dall'anno dell'affiliazione al presente (1968-2009). La quarta sezione mette in evidenza l'impatto culturale ed ecclesiale dello Studio Teologico nel corso degli anni sul territorio e in alcune Chiese particolari in Italia e all'estero. Attraverso l'elenco aggiornato delle pluriformi attività accademiche promosse nell'ultimo mezzo secolo, viene ratificata con oggettività – ma anche con intima soddisfazione – la duplice consapevolezza che lo Studio Teologico non ha mai cessato di essere, innanzitutto, il polmone culturale della Provincia Veneta dei Cappuccini e come, in seconda istanza, esso abbia servito le Chiese del Patriarcato di Venezia, del Triveneto e di alcune diocesi in Brasile, Angola, Ungheria e Grecia.

(dalla Prefazione di Gianluigi Pasquale)

"La storia degli Studi teologici della Provincia Veneta dei Cappuccini testimonia precisamente questo, giacché in essa vediamo la punta emergente delle strategie di formazione dell'Ordine, quali vennero ad incarnarsi nella realtà locale, con le sue contingenze fattuali e opportunità congiunturali, non da ultimo con quella straordinaria risorsa per concentrazione di possibilità, suggestioni e stimoli culturali che ha rappresentato e, piaccia o no, rappresenta ancor oggi la città di Venezia. All'indagine storica risulta evidente come di fatto queste strategie, nel guardare alla formazione propriamente "filosofica" e "teologica", immergano questo solido cuore, col quale si è da sempre aspirato a dare consistenza alla predicazione e al servizio al Popolo di Dio, nell'organismo della personalità piena e completa dei soggetti per i quali venivano concepite. Si spiega cosí l'innesto, ben saldo, dell'istruzione teologica propriamente detta in un progetto organico di formazione umana. Si spiega cosí pure quella variabilità estremamente fluida di scelte che si avvicendano e si rincorrono, montando e smontando e rimontando ancora in forme diverse scelte, centri, percorsi di studio, ora concentrando, ora dividendo fino a capillarizzare i centri e le iniziative di formazione sul territorio, quasi ad inseguire la corsa dell'uomo lungo la storia nel continuo suo variare esistenziale che chiede, sempre e incessantemente, e in tutti, Incarnazione. [...] La storia delle strategie di formazione teologica della Provincia Veneta dei Cappuccini si rivela allora essere la storia della ricerca di questo equilibrio, attorno al quale e in virtú del quale si dispongono le scelte e i contenuti. Un equilibrio difficile, non impossibile, faticosamente guadagnato con gradualità, ma mai acquisito una volta per tutte, tant'è che ancor oggi ci si può avvertire sottoposti alle spinte centrifughe tanto di una scientia inflativa da una parte, quanto della tentazione, dall'altra, di ritenere l'intelligenza della fede un'inessenziale, quando non addirittura molesta, sovrastruttura, per guardare con simpatia a una fede, piuttosto che santamente "semplice", in realtà sempliciotta".


(dalla Prefazione di Alberto Peratoner)

 

 

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