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Alberto Forni, Il genio inquieto del Medioevo. Raoul Manselli e la storia della storiografia 7-44
Sommario – Le riflessioni di Raoul Manselli sulla storia della storiografia, esigenza sempre avvertita nel corso di tutta la sua opera, non sono mera ricerca del precedente su una questione che interessa attualmente lo storico, o constatazione di uno sviluppo di idee e posizioni, o tentativo di dare ordine alla vastissima erudizione dell'autore. Sono una definizione dello stesso agire dello storico, vòlto a trovare, tra il caos e il disordine apparente di documenti e di vicende, la razionalità della storia. Sono consapevoli che questa esista e proceda, ma che essa non si realizzi tutta in un solo tempo, bensì per crisi storiche che portano in sé i germi del rinnovamento. Manselli ritrova così, ripensando la storiografia sul Medioevo europeo e sulle sue grandi crisi - si tratti del Tardo Antico, del passaggio dal Due al Trecento, della coscienza 'laica' dell'Umanesimo, della storia di Roma medievale - le forze creatrici che, fra inquietudini e contraddizioni, l'hanno percorse. La storiografia accademica tedesca del sec. XIX, gli storici di Roma Alfred von Reumont e Ferdinand Gregorovius, lo storico dei papi Ludwig von Pastor, la prospettiva di sviluppo della civiltà cristiana, propria dell'Ozanam, furono punti fermi dell'impegno manselliano. Se esso fu nel suo fondo religioso, alla ricerca dell'"individuazione di una componente essenziale di tutta la storia umana, di tutte le epoche, di tutte le latitudini" (Capitani), l'opera che ne deriva non è una teologia della storia. Lo studio del fatto cristiano finisce per coincidere con la storia della Chiesa, ma questa è intesa soprattutto come Profangeschichte, non come storia ecclesiastica. Lo dimostrano i periodi di crisi, nei quali il distacco tra la gerarchia e i fedeli fu più forte. Tale fu il tempo di Dante, nel quale intervenne la grande meditazione teologica di Pietro di Giovanni Olivi.
In tanta inquietudine di mutamenti e trasformazioni, l'Europa ha sempre mostrato la capacità di rinnovare sé stessa di fronte a forze minacciose.
Parole-chiave: Ludovico Antonio Muratori, Antoine-Frédéric Ozanam, Felix Papencordt, Alfred von Reumont, Ferdinand Gregorovius, Luigi Tosti, Pasquale Villari, Amedeo Crivellucci, Louis Duchesne, Giorgio Falco, Ernesto Buonaiuti, Raffaello Morghen, Eugenio Dupré Theseider, Arsenio Frugoni
Abstract - Raoul Manselli's reflections on the history of historiography, an exigency always felt in all his works, are not merely the research of the antecedent of a question that actually interests the historian, or the verification of the development of ideas and positions, or the attempt at putting in order the author's very vast erudition. They are a definition of the author's action itself, aimed at finding out among the apparent confusion and disorder of the documents and the events, the rationality of history. They are aware that it exists and progresses, but that it is not actualised all at one time, but through historical crises which carry in themselves the seeds of renewal. Manselli thus discovers, revisiting the historiography on the European Middle Ages and their great crises – dealing with the Late Ancient Period, the transition from the 13th to the 14th century, the 'lay' consciousness of Humanism, the history or Mediaeval Rome – the creative forces come across between disquiets and contradictions. The German academic historiography of the 19th century, the historians of Rome Alfred von Reumont and Ferdinand Gregorovius, the historian of popes Ludwig von Pastor, the prospects for the development of Christian civilisation, as of Ozanan, were the fixed points of Manselli's undertaking. If it was essentially religious, the search of the "individuation of an essential component of the entire human history, of all the epochs, of all the latitudes" (Capitani), the work that derives from it is not a theology of history. The study of the reality of Christianity ends with being coincident with the history of the Church, but it is understood above all as Profangeschichte, not as ecclesiastical history. The periods of crisis shows it, in which the disengagement between the hierarchy and the faithful appeared more glaring. It was so at the time of Dante, in which the great theological meditation of Pietro of Giovanni Olivi occurred.
In so much restlessness of changes and transformations, Europe has always shown the ability to renew itself in the face of threatening forces.
Keywords: Ludovico Antonio Muratori, Antoine-Frédéric Ozanam, Felix Papencordt, Alfred von Reumont, Ferdinand Gregorovius, Luigi Tosti, Pasquale Villari, Amedeo Crivellucci, Louis Duchesne, Giorgio Falco, Ernesto Buonaiuti, Raffaello Morghen, Eugenio Dupré Theseider, Arsenio Frugoni
Marco Bartoli, Il San Francesco d'Assisi di Raoul Manselli 45-60
Sommario. - Francesco d'Assisi non è stato soltanto un personaggio storico, ma anche un santo, il fondatore di un ordine che è diventato ben presto il più importante della cristianità. Nel XIX secolo poi Francesco è diventato un nodo storiografico al punto che è sorta la tanto famosa "questione francescana". Infine il personaggio storico, il santo, il fondatore in un ordine religioso e il nodo storiografico è diventato anche una delle icone della cultura del mondo globalizzato.
Raul Manselli, con la sua biografia, pubblicata nel 1980, ha inteso ricostruire "personalità storica [di Francesco] in tutta la sua umana e drammatica grandezza". Il termine di paragone per comprendere e valutare il valore questa biografia, è rappresentato dalla Vie de Saint François d'Assise di Paul Sabatier: gli elementi di continuità sono molti, quali sono i nodi storiografici che marcano la differenza nella lettura del profilo biografico di Francesco, a distanza quasi di un secolo? Il primo è quello relativo al rapporto tra Francesco e la Curia romana, che Sabatier vedeva del tutto conflittuale, mentre per Manselli "la dialettica più difficile, che emergerà dal corso degli avvenimenti successivi, non sarà quella Francesco - Curia Romana, ma l'altra Francesco ed i suoi frati". Il secondo è la valutazione da dare alla Regola definitiva del 1223. Per Sabatier "Le trasformazioni che esse [le parole della Regola del 1221] avrebbero subito per diventare il codice giuridico del 1223, sarebbero state fatali, dato l'intervento definitivo della Chiesa di Roma per dare una direzione al movimento francescano. Per Manselli "qualunque cosa abbiano pensato Paul Sabatier e quanti ne condivisero i punti di vista, la Regula bullata, specialmente integrata dal Testamento, rispecchia lo spirito profondo dell'ideale francescano". Si possono cogliere così le ragioni per cui la biografia francescana di Manselli sia rimasta tanto a lungo il lavoro di riferimento negli studi storico biografici sul santo di Assisi.
Parole chiave: Francesco d'Assisi - Santità - Questione francescana - Biografia storica.
Summary. - Francis of Assisi is not only a historical figure but is also a saint, the founder of an Order which soon became the most important one in Christendom. Then in the 19th century Francis became to such a point a knotty problem in historiography that it gave rise to the famous "Franciscan question". Finally the historical personage, the saint, the founder of the religious Order and the knotty historiographic problem has become also one of the icons of the culture of the globalised world.
With his biography published in 1980, Raoul Manselli intended to reconstruct "the historical personality [of Francis] in all its human and dramatic greatness". The term of comparison and assessment of the value of this biography is represented by the Vie de Saint François d'Assise of Paul Sabatier: the elements of continuity are numerous. Which are the knotty problems of historiography which mark the difference in the reading of the biographical profile of Francis, at a distance of nearly a century? The first is the one regarding the relationship between Francis and the Roman Curia, which Sabatier saw as being all conflictual, while for Manselli "the most difficult dialectic which will emerge from the course of the subsequent events will not be that of Francis – Roman Curia, but the other Francis and his friars". The second is the valuation to be given to the definitive Rule of 1223. For Sabatier, "The transformations that they [the words of the Rule of 1221] might have undergone in order to become the juridical code of 1223, must have been fatal, given the definitive intervention of the Church of Rome to give a direction to the Franciscan movement". For Manselli, "whatever Paul Sabatier might have thought and how many must have shared his viewpoint, the Regula bullata, especially integrated by the Testament, mirrors the profound spirit of the Franciscan ideal". In this way one may gather the reasons for which the Franciscan biography of Manselli has remained for such a long time the work of consultation in historical and biographical studies on the Saint of Assisi.
Keywords: Francis of Assisi - Sanctity - Franciscan question - Historical biography
Paolo Vian, "Se il chicco di grano...". Raoul Manselli, Pietro di Giovanni Olivi e il francescanesimo spirituale. Nuovi appunti di lettura 61-108
Sommario. - Ripercorrendo le ricerche di Raoul Manselli sullo spiritualismo francescano e su Pietro di Giovanni Olivi, l'articolo mette in evidenza tendenze costanti e motivi in evoluzione di un'indagine quasi quarantennale che ha i suoi punti di forza nella rivendicazione della rilevanza e della fecondità storica della "linea gioachimitica-spirituale" e nell'individuazione della natura plurale e polimorfa dello spiritualismo francescano, pur nell'unità di un fenomeno che, secondo lo storico napoletano, attraversa sin dalle origini il movimento francescano. Complessivamente, si sottolinea il tono nuovo e l'ampio respiro che Manselli diede a ricerche sino ad allora esclusivo patrimonio di una certa erudizione francescana e di un filone di studi di ascendenze modernistica e protestante che, per la sua stessa caratterizzazione, ne confermava la marginalità. Anche l'interpretazione manselliana di Olivi, centrata sulla "teologia del dolore" espressa nella lettera ai figli di Carlo II d'Angiò (18 maggio 1295), rivela ancora oggi una forza, una coerenza, una plausibilità che a distanza di anni la rendono ancora vitale e degna della massima considerazione.
Parole chiave: Raoul Manselli – Gioacchino da Fiore – Gioachimismo – Escatologismo – Pietro di Giovanni Olivi – Spiritualismo francescano
Summary. – Retracing Raoul Manselli's researches on Franciscan spirituality and Peter of John Olivi, this study spotlights the constant trends and motives underlying the investigation of nearly forty years, which has its points of strength in the claim to historical relevance and fruitfulness of the "Spiritual-Joachimite line" and the specification of the plural and polymorphous nature of Franciscan spirituality, as well as in the unity of a phenomenon which, according to the Neapolitan historian, goes beyond the origins of the Franciscan Movement. On the whole, emphasis has been laid on the new tone and range given by Manselli to the research, that till then had been an exclusive patrimony of a certain Franciscan erudition and a school of thought of modernist and Protestant lineage, which, through its characterisation itself, confirmed its marginality. Manselli's interpretation of Olivi, centred on the "theology of pain" expressed in the letter to the sons of Charles II of Angio (18 May 1295), reveals even today a strength, a coherence, a plausibility that at a distance of years makes it still vital and worthy of highest thought.
Keywords: Raoul Manselli – Joachim de Fiore – Joachimism – Eschatology – Petrus de Joannes Olivi – Franciscan spiritualism
Emilia Florio - Luigi Maierú, Francisco de Villalpando, la scienza moderna e la matematica 109-143
Sommario: Padre Francesco da Villalpando rivela nei suoi scritti il ruolo di "educatore" all'interno dell'Ordine cappuccino, dimostrando un eclettismo che si manifesta nel tentativo di armonizzare un insegnamento avveduto che è allo stesso tempo "classico" e "moderno". Villalpando affianca il nuovo linguaggio filosofico al nuovo linguaggio scientifico, confermando il ruolo centrale della matematica che, con il suo linguaggio, permette di descrivere e interpretare il mondo. Il suo Trattato preliminare di matematica, che segna il percorso dalla ricerca all'insegnamento della matematica, è un presupposto essenziale per la comprensione piena dei trattati di Filosofia naturale e Logica. Si pone nella corrente di pensiero che bilancia le diverse parti della matematica per dare il proprio contributo alla formazione. Gli aspetti della geometria e dell'algebra sono legati per offrire agli allievi una conoscenza che va oltre la matematica elementare e strumenti avanzati per affrontare i problemi posti della "nuova" scienza.
Parole chiave: Francisco da Villalpando - Studi cappuccini - Filosofia naturale - Matematica - Scienza "nuova"
Summary : P. Francisco de Villalpando expresses in his writings his role as "educator" in the Capuchin order, specifying an eclecticism that is revealed in an attempt to harmonize, so wise, "classical" and "modern" teachings. Villalpando sets the new philosophical speech alongside the new scientific speech, confirming the central role of mathematics, that with its language, lets to express and interpret the world. His preliminary Treatise of mathematics, that marks the way from search to teaching mathematics, is the mainl presupposition to a full understanding of the treatises of Natural Philosophy and Logic. It is set in the current of thought in which the different parts of mathematics are balanced, giving their contribution to training. Geometric and algebraic aspects are linked by Villalpando to give his students the knowledge that goes beyond that of elementary mathematics and advanced tools to tackle the problems set by the "new" science.
Key-Words: Francisco de Villalpando - Capuchin Studies - Natural Philosophy - Mathematics - "New" science
Vincenzo Criscuolo, Il convento dei cappuccini a Montescaglioso ieri e oggi 145-180
Sommario. – Il presente studio ha la sua origine nella recente commemorazione dei 400 anni di esistenza del convento cappuccino di Montescaglioso, fondato con decreto vescovile il 29 aprile 1608. Insieme alle varie fasi di costruzione e alle vicende storiche della chiesa e dell'edificio conventuale, viene descritta anche l'attività apostolica e spirituale dei frati nel corso dei secoli. Risparmiato dalla soppressione napoleonica, la presenza comunitaria dei frati subí una brusca interruzione per quarant'anni, esattamente dal 1865 al 1905, a causa della soppressione delle corporazioni religiose decretata dal Regno d'Italia. Tra le numerose vocazioni cappuccine che hanno avuto origine in Montescaglioso, circa 150, si tratteggiano in particolare le linee biografiche di Alessandro Andriulli e di Fedele Andriulli.
Parole chiave: Cappuccini - Montescaglioso
Summary. – The present study has its origin in the recent commemoration of the 400 years of the existence of the Capuchin friary of Montescaglioso, established with the episcopal decree of 29 April 1608. Along with the various phases of the construction and the historical vicissitudes of the church and the friary building, the apostolic and spiritual activities of the friars in the course of the centuries are also described. Though spared from the Napoleonic suppression, the communitarian presence of the friars suffered a brusque interruption of 40 years, precisely from 1865 to 1905, on account of the suppression of the religious bodies decreed by the Kingdom of Italy. Montescaglioso saw the birth of numerous Capuchin vocations, about 150 of them, among whom Alessandro Andriulli and Fedele Andriulli in particular are here given a biographical outline.
Keywords: Montescaglioso - Capuchins
Arianna Pecorini Cignoni, Fondazioni francescane femminili nella Provincia Tusciae del XIII secolo 181-206
Sommario. – La storia del francescanesimo in Toscana inizia con il passaggio dello stesso san Francesco e soprattutto con la sua esperienza mistica sul Monte della Verna. Numerosissimi sono stati gli insediamenti delle varie famiglie del primo ordine e con Lucchesio da Poggibonsi si legano alla regione anche le origini dell'Ordine francescano secolare. Il presente studio ricostruisce la presenza del Secondo ordine attraverso i tempi e i luoghi di insediamento della ventina di case femminili distribuite nelle varie custodie e offre pure le linee principali della loro storia, chiusa per alcune già in epoca tardomedievale o, per la maggior parte, con le soppressioni ottocentesche e sopravvissuta oggi solo in pochi casi.
Parole chiave: Francescanesimo - Clarisse - Toscana
Summary. – The history of Franciscanism in Tuscany begins with the transit of St Francis himself through the region and particularly with his mystical experience on La Verna Mount. There were in the region numerous houses of the various families of the first Order and with Lucchesio of Poggibonsi the origins of the Franciscan Secular Order are linked with Tuscany. The present study reconstructs the presence of the Second Order through the times and the places of the establishment of about twenty houses of women spread out in the various custodies and it also offers the main delineations of their history, for some already concluded in the late medieval period or, for the greater part, with the suppressions in the 19th century, and only in a few cases it has survived today.
Keywords: Franciscanism - Second Franciscan Order - Tuscany
Giovanna Peira, Il cardinal Massaja e il mondo vegetale 207-244
Sommario. – Il cappuccino piemontese Guglielmo Massaja (1809-1889), in Eritrea per oltre trent'anni, fu uno dei piú famosi missionari del sec. XIX e raccolse con straordinaria capacità di memoria e di racconto i molteplici aspetti della lunga attività nei dodici volumi de I miei trentacinque anni di missione nell'Alta Etiopia. Leone XIII lo creò cardinale e fu avviato anche il processo di canonizzazione. Piú tardi la sua figura sarebbe stata sfruttata dal regime fascista per l'impresa coloniale. L'a. illustra in questo articolo un aspetto meno noto del Massaja, quello di curatore. Le origini contadine. la permanenza presso l'Ospedale Mauriziano e l'osservazione sul posto gli permisero di sviluppare una grande abilità nell'uso di mezzi di cura naturali che, unita alla naturale generosità, gli permise di aiutare un grandissimo numero di persone. Diffuse l'inoculazione del vaccino del vaiolo, che si preparava da solo, e si guadagnò il nome di "padre del vaiolo". L'a. in questo articolo raccoglie dalle Memorie e illustra la conoscenza e l'uso delle erbe e delle piante.
Parole Chiave: Guglielmo Massaja - Etiopia - Mondo vegetale
Summary. – The Piedmontese Capuchin Guglielmo Massaja (1809-1889), for more than thirty years in Eritrea, was one of the widely known missionaries of the 19th century, and put together with extraordinary memory power and narrative skill the various aspects of his long activities in his twelve-volume I miei trentacinque anni di missione nell'Alta Etiopia. He was created cardinal by Leo XIII and the process of canonisation was initiated. Later on his figure was made use of by the Fascist regime to serve the Italian colonial enterprise. In this study the author illustrates a lesser known aspect of Massaja, namely, that of healer. His peasantry background, his stay at the Maurizian Hospital of Turin, and his observation in the place permitted him to develop a great ability in the use of natural means of cure which, together with his innate generosity, enabled him to help a very large number of persons. He spread the inoculation against small pox, which was prepared by himself, and he won the name "father of small pox". In this essay the author shows from references in the Memorie the knowledge and the use of herbs and plants.
Keywords: Guglielmo Massaja - Ethiopia - Vegetal world
Angelo Zanotti, La pala di Paolo Piazza nella chiesa di San Michele Arcangelo di Sansepolcro 245-276
Sommario - La tendenza della storiografia a privilegiare gli aspetti formali delle opere d'arte sacra rispetto a quelli contenutistici ha portato, gradualmente, a smarrire le cognizioni per decodificare i linguaggi comunicativi, che specie i dettami della Controriforma valorizzavano e propugnavano per la loro idoneità a veicolare la catechesi. La pala di S. Michele Arcangelo di Sansepolcro, datata 1608, eseguita dal pittore cappuccino Paolo Piazza (1565/66-1620) secondo un originale, impianto compositivo inusuale, ma rispettoso dei dettami controriformistici, ne è un esempio. Partendo dall'ideale suddivisione della pala in cinque partizioni, dall'identificazione dei santi, che sembrano gravitare attorno al nastro a volute con la trascrizione del secondo brano del versetto del Magnificat (Lc 1, 52) DEPOSUIT POTENTES DE SEDE ET EXALTAVIT HUMILES e considerando i raggruppamenti, gli accostamenti, le positure e i gesti dei personaggi, lo studio giunge ad una lettura e interpretazione incentrata su cinque tematiche riguardanti la Potestà e la Giustizia divina, gli insegnamenti di Cristo, gli esempi dei Santi, la saldezza della Chiesa militante.
Parole chiave: Paolo Piazza - Controriforma - Arcangelo Michele - Sansepolcro
Summary. - The tendency in historiography to favour the formal aspects of sacred artworks compared to those pertaining to the content has gradually led to the sidelining of the knowledge for decoding the communicative languages, the kind the dictates the Counterreformation had valued and advocated for their aptness to be a vehicle for catechesis. One of its examples is the altarpiece of S. Michele Arcangelo of Sansepolcro, of the year 1608, executed by the Capuchin painter Paolo Piazza (1565/66-1620) in conformity with an original, unusual and made-up structure, but respecting the dictates of the Counterreformation. Starting from the ideal subdivision of the altarpiece into five sections, proceeding with the identification of the saints who seem to gravitate around the spiralling ribbon with the transcription of the second passage of the Magnificat (Lk 1,52) DEPOSUIT POTENTES DE SEDE EXALTAVIT HUMILES, and weighing up the groupings, the combinations, the postures and the gestures of the personages, the study arrives at a reading and interpretation based on five themes regarding Divine Power and Justice, teachings of Christ, examples of the Saints, and the steadiness of the Militant Church.
Keywords: Paolo Piazza - Counter-reformation – Michel Archangel – Sansepolcro
Nota:
Bernardino de Armellada, Fe y razón en el pensamiento de Juan Duns Escoto 277-283
Recensiones 285-411