Bernardo Christen da Andermatt a cent'anni dalla morte. Atti del Convegno Internazionale Roma, 11-13 marzo 2010, a cura di Benedict Vadakkekara (Bibliotheca seraphico-capuccina, 96), Roma 2012, 24 cm, 518 p., ill. - ISBN 978-88-88001-86-9 (€ 40,00).
Bernardo Christen da Andermatt (1837-1909) fu ministro generale dell'Ordine dei cappuccini dal 1884 al 1908 e morì l'11 marzo 1909 col titolo di arcivescovo di Stauropoli. La ricorrenza del centenario della morte ha fornito l'occasione per un convegno, voluto e patrocinato dall'attuale ministro generale, Mauro Jöhri, per rivisitare il generalato di Padre Bernardo a distanza di cento anni. Il volume contiene il testo delle relazioni in programma. Come sfondo per la collocazione della vita e delle attività di P. Bernardo, il libro presenta una panoramica dell'ambiente sociale, politico e culturale dell'Europa e in particolare d'Italia, in un momento nel quale rilevanti mutamenti presentavano grandi sfide per la gestione di un Ordine religioso importante come quello dei cappuccini. Nella Svizzera dell'Ottocento, nel comune di Andermatt, cantone di Uri, si inseriscono la nascita, i primi anni nella famiglia e nella comunità parrocchiale e la prima istruzione di Bernardo da Andermatt, che, dopo il ginnasio presso la scuola dei cappuccini, si fece religioso l'8 ottobre 1855, entrando nel noviziato di Wesemlin. Dopo l'ordinazione sacerdotale nel 1860, servì i confratelli come docente, maestro dei novizi, guardiano, definitore e ministro provinciale. Mentre si trovava nel Ticino in qualità di superiore dei cappuccini del cantone fu eletto ministro generale. La complessa attività come ministro generale per ben ventiquattro anni, le politiche del suo generalato, le varie decisioni, i contributi agli studi in generale e al francescanesimo in particolare, l'organizzazione dell'attività missionaria e la sua personalità, spirituale e istituzionale, sono trattati e rivisti nella lunga prospettiva di un secolo di storia.
Il volume contiene i seguenti contributi:
- Mauro Jöhri, Apertura del convegno 9-11
- Aleksander Horowski, Cappuccini e il quadro culturale tra seconda metà dell'800 e inizio del '900 13-26
- Gabriele Ingegneri, L'Ordine cappuccino a metà Ottocento in Italia e centro est Europa 27-50
- Valentí Serra de Manresa, Bernardo de Andermatt y los capuchinos de
- España y del sur Francia 51-94
- Christian Schweizer, Bernhard Christen von Andermatt. Herkunft, Jugend und Ausbildung 95-117
- Niklaus Kuster, Bernhard Christens brüderliches Leben und Wirken in der Schweiz Seine Tätigkeitsfelder und Ämter in der Kapuzinerprovinz 119-150
- Anton Rotzetter, Bernhard Christen: Das geistliche Profil 151-175
- Servus Gieben, San Francesco tra gli animali. Un'indovinata silografia nell'edizione del Leben, Innsbruck 1902 177-194
- Felice Accrocca, Una restaurazione impossibile. La Vita di san Francesco di Bernardo d'Andermatt e la storiografia francescana tra Otto e Novecento 195-215
- Giuseppe Avarucci, L'elezione di Bernardo da Andermatt nel 65° Capitolo Generale dei cappuccini 217-245
- Carla Benocci, Il Convento dei Cappuccini al Pincio e Villa Ludovisi a Roma: un rapporto complesso 247-257
- Vincenzo Criscuolo, Bernardo Christen da Andermatt e la revisione delle Costituzioni dell'Ordine dei capuccini 259-270
- José Ángel Echeverría, Las visitas del P. Bernardo de Andermatt a las distintas provincias de la Orden, según las Ordenaciones de visita 271-337
- Mario Tosti, Le missioni in America Latina tra Otto e Novecento 339-352
- Benedict Vadakkekara, Capuchin Evangelisation under Bernard of Andermatt: Reorganisation and Revival in Africa, Asia and Europe 353-394
- Leonhard Lehmann, "Studia promovit". La promozione della formazione e l'organizzazione degli studi 395-426
- Yohannes Teklemariam Bache, L'origine del Museo Francescano di Roma 427-462
- Patrizia Morelli, Ricerca scientifica e pubblicazioni nel generalato di Bernardo d'Andermatt 463-480
- Bernardino de Armellada, Aires de santidad en la Orden Capuchina. Los procesos de canonización durante el generalato de Bernardo Christen 481-492
- Luigi Pellegrini, Conclusioni 493-501
