Leonard Ghiurca, Geremia da Valacchia (1556-1625). Un cappuccino rumeno nella città di Napoli tra Cinque e Seicento alla luce degli Atti Processuali Vaticani (Bibliotheca seraphico-capuccina, 116), Roma 2025, 24 cm, 402 p. ill. (€ 40,00) ISBN 978-88-99702-35-9
Il frate cappuccino Geremia da Valacchia è un figlio della Romania, la nobile nazione che porta nella lingua e nel nome l’impronta di Roma. Venendo in Italia, riallacciò nella sua vicenda storica Oriente e Occidente, lanciando un emblematico ponte tra i popoli e tra le Chiese cristiane. Sorgente inesauribile della sua vita interiore era la preghiera, che lo faceva crescere ogni giorno nell’amore per il Padre e per i fratelli. Attingeva ispirazione e forza dalla meditazione assidua del Crocifisso, dall’intimità con Gesù Eucaristico e da una filiale devozione verso la Madre di Dio.
Per i poveri si prodigò generosamente, industriandosi con tutti i mezzi per sollevarne le miserie. Con illuminata larghezza di spirito diceva che bisognava ispirarsi alla liberalità del Padre celeste e dare gratuitamente quanto gratuitamente s’era ricevuto per condividerlo coi fratelli in necessità. Nell’assistenza agli ammalati spese tutta la ricchezza della sua generosità e della sua eroica abnegazione. Serviva instancabilmente, riservandosi come ambito privilegio i servizi più umili e più faticosi, scegliendo di accudire i malati più difficili e più esigenti.
Una carità così straordinaria non poteva restare circoscritta tra le mura del convento. Ecclesiastici, nobili e popolani chiedevano, nella malattia, una visita del frate valacco. E fu appunto per recarsi a visitare un ammalato in un rigido giorno d’inverno, che contrasse una pleuropolmonite che ne stroncò la robusta fibra.
Egli che nella sua vita realizzò una sintesi armoniosa tra la patria naturale e quella adottiva, contribuisca ora, proclamato “beato”, a promuovere la pace tra le nazioni e l’unità dei cristiani, additandone col suo esempio la strada maestra: la carità operosa per i fratelli (Dall’Omelia di Giovanni Paolo II in occasione della beatificazione di Geremia da Valacchia, 30 ottobre 1983).
Nel quarto centenario della morte del beato Geremia da Valacchia esce questa monografia, basata soprattutto sull’analisi del manoscritto Archivum Congregationis SS. Rituum, Processus 2020, attualmente custodito nell’Archivio Apostolico Vaticano. Il codice contiene il transunto degli atti processuali, riproducendo: 1. l’avvio del Processo Apostolico super virtutibus del 1673; 2. gli atti del Processo Apostolico super fama, iniziato nel 1628; 3. le deposizioni del Processo Ordinario, cominciato nel 1625; 4. il contenuto del Processo Apostolico del 1673. Lo studioso descrive dapprima la fonte primaria; nel secondo capitolo presenta il contesto storico, sociale e culturale della patria di fra Geremia. Il terzo capitolo è dedicato alle vicende biografiche del beato, dal suo viaggio verso l’Italia, fino alla morte avvenuta dopo i 47 anni di vita religiosa nell’Ordine dei Cappuccini. Il quarto capitolo descrive la devozione mariana di Geremia, mentre il capitolo successivo analizza i particolari doni di grazia, come la profezia e la conoscenza dei segreti dei cuori delle persone. Infine, il sesto capitolo è dedicato agli ultimi giorni di fra Geremia, al suo funerale, che radunò numerose folle di napoletani, alle prime manifestazioni della devozione verso il cappuccino e ad alcuni presunti miracoli avvenuti presso la sua tomba. Il volume si conclude con un’utilissima appendice topografica e iconografica che facilita la comprensione dei suoi contenuti.