Mattia Bellintani da Salò, Tractatus de Regno Christi. Trattato sul Regno di Cristo, Edizione critica a cura di Vincenzo Criscuolo (Scriptores et Scripta Ordinis Fratrum Capuccinorum 3). Roma 2025. 24 cm, 555 p., ill. (€ 60,00) ISBN 978-88-99702-36-6
Mattia da Salò, al secolo Paolo Bellintani, nacque a Gazzane, nei pressi di Salò, il 29 giugno 1535. Entrato nell’Ordine dei Cappuccini il 7 ottobre 1552, compí gli studi nelle province di Milano, Umbria e Napoli, e fu ordinato sacerdote a Roma il 18 dicembre 1560. Negli anni seguenti sue attività principali furono l’insegnamento della teologia e il ministero della predicazione svolto in Italia, in Francia e in Boemia. Nel 1575 gli fu affidata l’implantatio Ordinis in Francia, ove fondò vari conventi. Definitore generale, vicario provinciale a Milano e a Brescia, commissario generale in varie province, fu dal 1602 al 1605 missionario e vicecommissario generale a Praga. Scrisse numerose opere di oratoria e di spiritualità, tra cui la piú celebre è la Prattica dell’oration mentale, che fu tradotta in molte lingue. Si spense a Brescia in fama di santità il 20 luglio 1611.
Se per Mattia da Salo la chiave per capire e interpretare la Sacra Scrittura è l’Apocalisse, il vero “subiectum” o argomento, ma anche “materia” e “midollo” dell’Apocalisse è il regno di Cristo, a cui egli dedica l’intero trattato qui pubblicato. La visione generale è di carattere storico-apocalittico. Il regno di Cristo costituisce il superamento dei quattro regni precedenti, cioè degli Assiri e Caldei, dei Medi e dei Persiani, dei Greci, e infine dei Romani, il cui regno è durato mille anni. Questi regni vengono identificati con le quattro Bestie dell’Apocalisse, che saranno sconfitte da Cristo e infine relegate nell’abisso.
Con la conversione di Costantino, il primo imperatore cristiano, il potere regale sarà consegnato alla Chiesa, il cui regno millenario (dal 300 al 1300) sarà poi minacciato da una quinta Bestia, l’Impero Ottomano, che sorgerà dall’abisso e regnerà anch’esso mille anni, fino al 2300, quando il Drago e l’Anticristo saranno uccisi con il soffio della bocca di Cristo e anche la Bestia sarà per sempre gettata nello stagno di fuoco.
Si conseguirà finalmente una conversione universale: islamismo ed ebraismo, come anche tutto il mondo dei gentili, si convertiranno al cristianesimo; il regno di Cristo – che sarà rappresentato sulla terra dai santi e sarà guidato dai suoi vicari, cioè dai sommi pontefici – sarà instaurato sulla terra ancora per mille anni, cioè fino al 3300 (numero riferito ai 33 anni del regno di Davide e all’età di Cristo). Per l’anno 3300 Mattia da Salò ipotizza anche la fine sulla terra del regno di Cristo, il quale regnerà poi eternamente in cielo insieme ai suoi santi, e quindi la fine del mondo. “Si tratta però – come sottolinea il Bellintani quando accenna alla fine del mondo – di una ipotesi, non di una certezza”.