SSOFC 2

Mattia Bellintani da Salò, In Apocalypsim beati Ioannis Apostoli Commentaria. Primum scriptum, Edizione critica a cura di Vincenzo Criscuolo (Scriptores et Scripta Ordinis Fratrum Capuccinorum 2). Roma 2025. 24 cm, 463 p., ill. (€ 45,00) ISBN 978-88-99702-32-8

 

BSC106

Mattia da Salò, al secolo Paolo Bellintani, nacque a Gazzane, nei pressi di Salò, il 29 giugno 1535. Entrato nell’Ordine dei Cappuccini il 7 ottobre 1552, compí gli studi nelle province di Milano, Umbria e Napoli, e fu ordinato sacerdote a Roma il 18 dicembre 1560. Negli anni seguenti sue attività principali furono l’insegnamento della teologia e il ministero della predicazione svolto in Italia, in Francia e in Boemia. Nel 1575 gli fu affidata l’implantatio Ordinis in Francia, ove fondò vari conventi. Definitore generale, vicario provinciale a Milano e a Brescia, commissario generale in varie province, fu dal 1602 al 1605 missionario e vicecommissario generale a Praga. Scrisse numerose opere di oratoria e di spiritualità, tra cui la piú celebre è la Prattica dell’oration mentale, che fu tradotta in molte lingue. Si spense a Brescia in fama di santità il 20 luglio 1611.

Il Commento all’Apocalisse di Mattia Bellintani da Salò, per molti anni ricercato senza successo e da tutti gli studiosi dato ormai per disperso, è stato recentemente rinvenuto in ben tre edizioni manoscritte tra i codici, custoditi insieme ad altri scritti dello stesso autore, nell’Archivio del Dicastero per la Dottrina della Fede. La sua pubblicazione, sempre voluta e purtroppo non realizzata dal Bellintani, fu ostacolata proprio dall’allora Sant’Officio a motivo della delicatezza dell’argomento e soprattutto per voci poco benevoli provenienti da un suo confratello. Furono proprio queste ultime a motivare l’intervento dell’Inquisizione romana e la richiesta di inviare tutti gli scritti del cappuccino salodiano a Roma, ove essi furono tenuti sotto stretta custodia.
In questo volume vede la luce la prima edizione del Commento, composto dal Bellintani a Brescia e a Salò dal 26 agosto al 2 dicembre 1594. Scopo dell’Apocalisse, secondo Mattia da Salò, “è dimostrare l’intervento e l’azione della Divina Provvidenza nel governo del mondo e della storia”, mirando a una sana interpretazione di espressioni e visioni che a prima vista possono sembrare oscure. Punti di forza sono l’aspirazione a una riforma universale della Chiesa, il cui conseguimento può essere agevolato dalla predicazione, in cui si distinguono specialmente gli Ordini mendicanti, e tra essi in particolare i francescani e i domenicani. Non manca una certa inclinazione al millenarismo e la certezza di una conversione finale alla retta fede, anche da parte di musulmani ed ebrei.
È sembrato opportuno aggiungere al Commento all’Apocalisse due appendici, che possono meglio illustrare il contenuto e le vicende del Commento stesso. Si tratta di un saggio su un cappuccino bresciano, Ippolito Averoldi da Brescia, considerato “eretico pertinace” e come tale condannato dalla Congregazione romana per un suo commento ai libri 12° e 13° dell’Apocalisse, e di un contributo sui complessi e delicati rapporti tra Mattia da Salò e la Congregazione romana della Sacra Inquisizione.

 

  

pulsante COPERTINA. right.bottom15.left20 copy

pulsante PDF. right.bottom15.left20 BLU

pulsante REVIEW. right.bottom15.left20 BLUpulsante BUY. right.bottom15.left20 BLU 

 

  

< altri libri

Altro in questa categoria: « SSOFC 1
Web Analytics