Carla Benocci, A ciascuno il suo paradiso. I giardini dei cappuccini, dei minimi, dei gesuiti, degli oratoriani, dei camaldolesi e dei certosini in età moderna (Bibliotheca seraphico-capuccina, 108), Roma 2020, 24 cm, 777 p. ill. (€ 65,00) ISBN 978-88-99702-15-1
“Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba”: il celebre passo del Cantico delle Creature di san Francesco d’Assisi, ripreso nella Lettera enciclica sulla cura della casa comune Laudato si’ del papa Francesco del 2015, è un filo rosso congiungente le diverse esperienze di giardini e orti del mondo moderno, rappresentando un’efficace risposta ad un’esigenza ormai imprescindibile e ampiamente diffusa. In questo ambito le diverse interpretazioni offerte dai vari Ordini religiosi, quali i cappuccini, i minimi, i gesuiti, gli oratoriani, i camaldolesi e i certosini, costituiscono esempi spesso non sufficientemente noti, che individuano strade diverse, secondo le rispettive Regole, tutte meritevoli di conoscenza e di ispirazione, nella ricerca di un anticipo di paradiso.
Il nuovo volume di Carla Benocci, affermata studiosa di storia dell’arte, dei giardini e dell’architettura, offre una ricca documentazione archivistica e iconografica relativa ai giardini dei religiosi nella prima età moderna.
ENGLISH: “Laudato si’ (Praise be to you!) my Lord, for our sister Mother Earth, who sustains and governs us, and produces various fruits with colorful flowers and herbs”: the famous passage from the Canticle of the Creatures of St. Francis of Assisi, taken up in the Encyclical Letter on the care of our common home Laudato si' (2015) by Pope Francis, is an underlying theme connecting the different experiences of gardens and orchards in the modern world, representing a effective response to an exigency which is by now crucial and widespread. In this context, the different takes offered by the various religious Orders, such as the Capuchins, the Minims, the Jesuits, the Oratorians, the Camaldolese and the Carthusians, are little known instances that constitute different responses according to the respective rules, all worth sampling, as quests for a foretaste of paradise. This new volume by Carla Benocci, an established historian of art, gardens and architecture, offers a rich archival and iconographic documentation relating to the gardens of religious in the early modern era.